È notte. Aprilia dorme; non tutta però: all’angolo dell’isolato un fornaio prepara pane caldo e le strade sono attraversate solo dal lampeggiante di un metronotte.
Ma nel buio e nel silenzio assordante, al riparo dei portici della stazione o ai piedi della Chiesa Madre, rotoli arruffati di cartone e di stoffa: sono le presenze discrete, mai chiassose dei senza dimora.
Non l’indifferenza, ma un tè caldo, una coperta e una parola di conforto sono il primo aiuto concreto a una silenziosa richiesta di soccorso: questa è la missione dell’Unità di Strada condotta dai Volontari della CRI di Aprilia.
Attive tutto l’anno, le Unità di Strada offrono un primo aiuto concreto e immediato alle persone più fragile e a rischio, direttamente sulla strada, offrendogli un’opportunità di prima accoglienza.
Il servizio, svolto dalla CRI di Aprilia fin dal 2011 nasce con l’intento di garantire la “presenza” dei Volontari alle persone senza dimora, aumentandone le possibilità di inclusione sociale; grazie ad esso supportiamo mensilmente circa 30 utenti. Non è soltanto attività di assistenzialismo, ma è anche ascolto attivo, cercando di dare risposte concrete a chi si trova in difficoltà anche solo temporanea. Ognuno degli assistiti ha una storia alle spalle e negli occhi il proprio racconto, ma è nello sguardo la ricerca di una mano amica a cui tendere la propria.
Ad ogni uscita vengono quindi distribuiti beni di prima necessità come alimenti, sacchi a pelo e prodotti per l’igiene personale; vengono anche rilevati i bisogni psicologici e sanitari e viene offerto orientamento sui servizi di assistenza del territorio.
L’assistenza si intensifica durante i mesi invernali, quelli più critici per chi vive senza un riparo e, nell’ultimo anno, a fronte dell’emergenza COVID, l’offerta è stata rafforzata con nuovi servizi essenziali.
Alla fine del turno stanchezza, certo, ma soprattutto un senso di pienezza come solo la solidarietà può dare. È difficile spiegarlo a parole, lo può solo vivere chi decide di essere Volontario della Croce Rossa.